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Esportare articoli di abbigliamento negli USA

Le esportazioni italiane di articoli di abbigliamento negli Stati Uniti hanno mostrato nell’ultimo ventennio un trend di crescita, a testimonianza della notorietà e della riconosciuta qualità dei prodotti derivanti dalla manifattura italiana.

Le esportazioni italiane di articoli di abbigliamento negli Stati Uniti hanno mostrato nell’ultimo ventennio un trend di crescita, a testimonianza della notorietà e della riconosciuta qualità dei prodotti derivanti dalla manifattura italiana. E’ noto infatti che il mercato statunitense apprezzi la qualità e la l’affidabilità dei prodotti italiani.

In particolare, ad essere particolarmente apprezzati negli USA, osservando le statistiche, sono gli abiti, sia maschili che femminili, che raggiungono valori di esportazione superiori ai 200/300 milioni di dollari. Addirittura per quanto riguarda l’abbigliamento femminile l’Italia si è negli anni assestata alla 14ma posizione tra i principali esportatori negli USA.

In questo articolo si aggiungeranno alcune informazioni, riguardando soprattuto la documentazione necessaria per l’esportazione e le norme che regolano questo tipo di commercio.

Documentazione in entrata

Oltre alla normale documentazione necessaria in prossimità della dogana statunitense (ovvero quella che attesta le caratteristiche dei prodotti importati), è necessario essere in possesso, per ogni prodotto, di quanto segue:

  • Se il prodotto non fosse fabbricato interamente sul suolo italiano e se questo è soggetto al Multi-Fiber Arrangements, allora bisogna essere in possesso della documentazione per l’export di questa particolare classe di prodotti.
  • E’ obbligatoria, ogni qual volta il prodotto importato negli Stati Uniti è composto da materiale tessile, la dichiarazione del paese di origine. Quest’ultima può essere redatta indistintamente dal fabbricante, dal produttore, dall’esportatore o dall’importatore. Nel caso in cui a essere coinvolte nell’importazione siano due o più delle parti appena citate, allora ognuno deve produrre una dichiarazione a parte, patrocinandola tramite il nome e l’indirizzo della propria compagnia. Va inoltre sottolineato che tramite “paese di origine” non si intende l’ultimo paese nel quale è transitato il prodotto, bensì il paese nel quale sono state effettuate le principali fasi di assemblaggio dello stesso.
  • Nel caso di articoli contenenti lana, è necessario il modulo 6451, dove va indicata la percentuale e la qualità della lana contenuta, nonché il nome e l’indirizzo dell’importatore.
  • Per i prodotti in materiale tessile è inoltre necessario specificare nella fattura di entrata:
    • La percentuale in base al peso di tutte le fibre presenti nel prodotto
    • Nel caso di T-Shirt e magliette bianche l’indicazione se il capo contiene o meno tasche/ricami
    • Nel caso di sciarpe, l’indicazione dell’esatta dimensione del prodotto
    • Nel caso di guanti è necessario specificare se i guanti sono ricoperti di plastica da entrambi i lati
    • Nel caso di capi di maglieria va indicato se il singolo filo di lana/cotone utilizzato misura meno di 67 decitex (67 grammi su 10 chilometri), se è “a manica lunga” o “a manica corta”, e se contiene pizzi/merletti.
  • Nel caso di articoli in lana valutati più di 500 dollari e soggetti al Wool Products Labeling Act (WPLA), è necessario includere nella fattura di entrata le stesse informazioni richieste, sempre dal WPLA, per quanto riguarda l’etichettamento dei capi, con in aggiunta l’indicazione del nome del produttore. (Si veda più avanti).

Dazi di importazione

Ovviamente parlando di importazioni negli Stati Uniti sarà necessario pagare dei dazi. Di seguito verrà fatta una breve descrizione e verranno evidenziate una serie di percentuali per i principali tipi di prodotti.

I dazi di importazione variano molto e variano soprattutto a seconda della qualità e della composizione dei capi di abbigliamento. Secondo l’HTSUS (Harmonized Tariff Schedule of the United States), si hanno le seguenti detrazioni:

  • Abiti da donna in cotone: 14.9%, in lana: 14%
  • Abiti da uomo in cotone: 13.2%, in lana: 7.5%
  • Cravatte: 7.2%
  • Guanti in lana: 3.5%
  • Camicie di cotone per bambini: 14.9%
  • Camicie di cotone per uomini: 8.7%
  • Camicie per donna in seta: 6.9%
  • Pigiami in cotone: 8.9%
  • Cappotti, mantelli e simili in lana: 16.3% più 41 cents/kg, in cotone: dal 4.4% al 9.4%

E’ possibile valutare maggiori informazioni sui prodotti più disparati sul sito web dell’HTSUS

Proibizioni e restrizioni

Ci sono una serie di regole e restrizioni che è necessario rispettare, pena il fermo in dogana del prodotto o una pena pecuniaria per mancato rispetto delle stesse.

In particolare le principali restrizioni sono:

  • Infiammabilità: tutti gli articoli di abbigliamento, per poter essere importati negli Stati Uniti, devono conformarsi agli standard in materia di infiammabilità stabiliti dalla Consumer Product Safety Commission (CPSC) sulla base del Flammable Fabrics Act (FFA)
  • Richieste di contrassegni (etichette per prodotti tessili): ogni prodotto composto da materiale tessile deve essere etichettato sulla base delle disposizioni del Textile Fiber Products Identification Act (TFPIA). In linea generale, le etichette devono contenere le seguenti informazioni:
    • I nomi e le percentuali delle diverse fibre contenute nel prodotto
    • Il nome del produttore
    • Il nome del paese dove il prodotto è stato fabbricato 
  • Richieste di contrassegni (etichette per prodotti di lana): ogni prodotto composto da lana (con l’eccezione di quegli articoli fabbricati 20 anni prima dell’avvenuta importazione negli Stati Uniti, dei tappeti, delle coperte, delle stuoie e della tapezzeria) deve essere etichettato sulla base delle disposizioni del Wool Products Labeling Act (WPLA). In linea generale, le etichette devono contenere le seguenti informazioni: 
    • La percentuale di lana, di ogni fibra che rappresenta più del 5% del peso dell’articolo nonchè dell’aggregato di tutte le altre fibre contenute nel prodotto (con l’esclusione di eventuali ornamenti)
    • Il nome dell’importatore.
  • The Care Labeling Rule: ogni articolo di abbigliamento in tessuto deve contenere al proprio interno istruzioni accurate su come lavare ed asciugare i capi in questione.

Procedere con l’esportazione

Come per ogni prodotto ed ogni bene o servizio che si intende esportare è necessaria una precisa ed attenta analisi di mercato e un business plan, che può essere redatto affidandosi a professionisti. Per arricchire le proprie conoscenze del settore e per avere una veduta più ampia sulle possibilità e sull’applicabilità di una particolare strategia nel mercato statunitense nel settore dell’abbigliamento, è possibile fare affidamento a una serie di riviste, come Woman’s Day, MR e così via. Di particolare interesse sono anche le fiere di settore, quali ad esempio MAGIC – International Fashion Fabric Exhibition o The Accessories Show e tante altre.

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